PROGETTO PER LE EX FORNACI TOMASI A CONEGLIANO

 In questi giorni è ritornato alla ribalta il progetto della riqualificazione dell’Area delle ex fornaci Tomasi previsto nell’Accordo di Programma (Cons. Com. maggio 2017 – Provvedimento Esecutivo DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 92 del 27 giugno 2017).

Spesso i Comuni, per far si che aree degradate del territorio vengano bonificate da investitori privati, accettano, con l’approvazione di puntuali varianti ai P.R.G., anche contropartite molto pesanti concedendo cubature sproporzionate. Dai Prospetti di progetto potete verificare come, anche in questo caso, l’investitore sfrutti appieno sulla superficie edificabile la cubatura concessa, costruendo in altezza, ed ecco i grattacieli (ma si tratta proprio, come molti affermano, di 19 normalissimi piani, 19x3 metri/cad.=60 metri circa ! Invitiamo ad osservare attentamente i Prospetti di Progetto, in scala, per valutare le dimensioni degli edifici previsti ! ).
Pensiamo che questo progetto debba tener conto anche dell’importantissimo riconoscimento quale Patrimonio dell’Umanità delle Colline Conegliano-Valdobbiadene (sopravvenuto dopo l’approvazione dell’accordo di Programma) . L’area delle ex Fornaci Tomasi a Conegliano si colloca, infatti, ad immediato contatto con la zona di tutela Unesco denominata “Buffer Zone”. Siamo proprio certi che il progetto da realizzare non possa incrinare quella “integrità territoriale e paesaggistica” riconosciuta dall’Unesco?
Per quel che riguarda poi il verde che insiste nell’area oggetto di intervento, sarebbe stato auspicabile trovare nei diversi documenti (relazioni, tavole di progetto che abbiamo esaminato) un rilievo puntuale dello stato di fatto della vegetazione esistente. Purtroppo non c’è nulla, mentre esso sarebbe stato decisamente utile per orientare una scelta progettuale ponderata al fine di una salvaguardia di emergenze floristiche o elementi ecologico-ambientali di pregio eventualmente presenti nel sito oggetto di intervento.
Inoltre semplici rendering purtroppo non rendono in maniera esatta e puntuale quello che sarà il futuro intervento; non vengono neppure forniti schemi-tipo, seppur generali, o prospetti semplificati (di ricostituzione arborea nelle diverse aree) .
Ribadiamo perciò con forza che il verde pubblico fruibile dai cittadini e il grande parco urbano sulla discarica bonificata(!), anch’esso da realizzare, meritano ben altre considerazioni, non possono e non devono rimanere un argomento residuale e relegato a semplice corollario dell’elemento edificato.



 

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